L’intarsio

 

La Penisola sorrentina vanta una tradizione secolare nell'arte dell'intarsio su legno. Sin dalla prima metà dell'800, valenti artigiani sorrentini furono i primi a divulgare tale tecnica, che si estese in tutto il territorio napoletano.

Grazie alla fama di cui godeva Sorrento come luogo di villeggiatura, molti personaggi del mondo politico e della cultura di fama internazionale, ebbero l'opportunità di apprezzare la maestria dei nostri abili ebanisti, tanto da essere ingaggiati da Francesco I di Borbone per il restauro degli arredi di Palazzo Reale.

La tecnica

Si basa nell'assemblare insieme dei piccoli pezzi di legno, prima tagliati e sagomati a seconda del disegno che si vuole riprodurre. In principio, per ottenere le sfumature, venivano impiegate tutte le essenze di legno naturali (il noce, l'agrifoglio, il tuja, l'arancio, ecc…) mentre l'ossatura del mobile era ulivo, noce o castagno.  In questo modo si otteneva un gioco chiaro-scurale che era dovuto alle varie tonalità dei legni e perfezionato infine da piccole incisioni, sempre eseguite a mano, colmate da stucco scuro.                

Modifiche alla tarsia Sorrentina

Con il passare del tempo, la tradizionale tecnica della tarsia sorrentina, veniva sostituita dal metodo della "ricacciatura", ovvero l'uso dell'inchiostro di china per sottolineare il disegno, tipico della tarsia francese. Questa tecnica risultò precaria, a causa dello sbiadirsi nel tempo del tratto nero. Altro procedimento che modificò la vecchia tecnica nella seconda metà dell'800, fu l'utilizzo di legni colorati. In questo modo si riusciva a soddisfare una committenza dalle esigenze sempre meno raffinate.

La discesa verso il basso è stata poi raggiunta con l'esecuzione dello "smalto su legno", dove l'intarsio è limitato solo al contorno del disegno, ed il resto è ottenuto dipingendo semplicemente ad acquerello il soggetto voluto.

Ultime tecniche

Sono quelle del traforo su massello, realizzato con il seghetto, e quella del mosaico in legno, ispirata all'Opus Tesselatum di tradizione romana, che si otteneva disponendo in senso verticale i vari legni, i quali, avendo composto in precedenza il disegno geometrico o floreale, si tagliavano a striscie applicate poi sull'ossatura del mobile.

Dove vederla:
Apprezzata in tutto il mondo, l'arte dell'intarsio è eseguita tutt'oggi da valenti artigiani, anche se con tecniche moderne, con l'obbiettivo di rinnovarsi nel tempo, ma senza abbandonare la tradizione tramandata dai loro predecessori. Pregevoli esempi di antichi arredi sorrentini sono esposti al Museo Correale di Terranova; mentre opere di recente produzione si possono ammirare all'interno della Cattedrale di Sorrento e nella Basilica di S.Antonio.
Per gli appassionati del genere, consigliamo di visitare le botteghe del centro storico, ed in particolare i laboratori di Via dell'Accademia e Via S.Nicola, dove pazienti e abilissimi maestri intarsiatori lavorano pregiate essenze lignee.