Domenica 5 luglio

 

Gruppo del Pierrot

Napoli

 

“Non mi dire te l'ho detto”



L’Associazione culturale Tisette che presenta il Gruppo del Pierrot in “Non mi dire te l’ho detto” scritto e diretto da Paolo Caiazzo. La compagnia napoletana porta in scena una commedia esilarante basata su fraintendimenti ed equivoci. È la storia di Guglielmo, medico affermato e dongiovanni convinto, che per aiutare il suo amico Vincenzo un po’ imbranato con le donne, gli cede la sua casa per un appuntamento galante con una donna conosciuta su facebook, mentendo alla moglie Raffaella e costringendola a lasciare libero l’appartamento. L’appuntamento viene interrotto dalle visite inaspettate di un ispettore dell’ufficio adozioni, un’assistente sociale e il parroco. Che i Social Network siano diventati uno strumento “delicato” è risaputo, così come che la tecnologia e i sentimenti non sempre vadano d’accordo. Stavolta, però, ad andarci di mezzo sono un matrimonio d’interesse ed il rapporto tra due amici dal carattere diametralmente opposto: il primo è un serio dottore che ama divertirsi avventurandosi in storie extra-coniugali; l’altro è un programmatore informatico, dal carattere introverso, che con le donne è pressappoco incapace e preferisce, quindi, tuffarsi nel mondo degli incontri in “rete” col nickname dell’ “Uomo Ragno”. Questo mix di situazioni paradossali ed imbarazzanti vivacizzerà la commedia in due atti regalando risate fino alla fine. Ancora una volta, la penna di Paolo Caiazzo è stata condotta da mano felice. Il testo è ricco di situazioni dalle quali, pur nell’apparente normalità del susseguirsi degli eventi, scaturisce una comicità giovane, intelligente, che la regia ha inteso evidenziare suggerendo agli attori un’interpretazione mai “statica”, ma ricca di continue evoluzioni; un’ interpretazione che, nel pieno rispetto dei canoni del teatro moderno, permettesse loro di trovare riferimenti nel classico umorismo inglese, nel fortunato filone della “commedia” cinematografica.

Domenica 12 luglio

 

Compagnia dei Teatranti

Bisceglie

 

“I ri..promessi sposi”



“I ri….Promessi sposi” di Enzo Matichecchia, divertentissima parodia del celebre romanzo manzoniano, rivisitata in chiave comica e musicale. A portarla in scena all’auditorium comunale di Morano, domenica 19 gennaio alle 18,30, la Compagnia dei Teatranti di Bisceglie. Divisa in due atti, la commedia diretta da Enzo Matichecchia, ci presenta due non più giovani amanti che non riescono proprio a sposarsi, un curato affascinato dalla danza e dal piccolo schermo, una serva non proprio affidabile, dei Bravi cattivi ma bravi, un nobile spagnolo con una fidanzata davvero particolare, un frate un po’ alternativo, un avvocato che fa del nonsense la sua dote migliore, un gruppo di suore con una madre superiore sui generis, un losco individuo che poi diviene caritatevole e… un finale a sorpresa! Se a tutto questo si aggiungono alcune famose canzoni i cui testi sono stati modificati a favore di una comicità semplice ma efficace, ecco che “I ri..Promessi sposi” è una parodia comico-musicale che si ispira a quelle proposte in tv negli anni ’60 dal Quartetto Cetra, negli anni ’80 dal famoso trio Solenghi-Marchesini-Lopez ed all’ingegno comico-cinematografico di Mel Brooks.

 

Domenica 19 luglio

 

Associazione Teatrale Nolana Pipariello

Nola

 

“Fatemi Capire”


“Fatemi Capire”, commedia comico/brillante in due atti, del compianto Salvatore Esposito Pipariello che narra le vicende di un uomo, Vincenzo Stordillo, che dopo 10 anni si risveglia dal coma causato da un incidente. Facendo ritorno a casa, da sua moglie Amalia e dalle sue figlie Lella e Teresa, però, trova una situazione del tutto diversa da quella che aveva lasciato prima del sinistro. La narrazione degli eventi avviene tra tanti equivoci, situazioni paradossali, gag e risate che lasceranno gli spettatori con il fiato sospeso … in attesa di un finale particolarmente sorprendente.

Domenica 26 luglio

 

Compagnia Quelli che...il Teatro

Nola

 

“Richiesta Impertinente”

 

La favola, attualissima nel tema, si dipana dalla tresca architettata da Annibale Guenzi, lo scellerato stampatore in crisi economica pur di diventare tipografo di corte accondiscende a concedere le grazie della moglie Bianca al Visconte Morello, galletto da monta con una predilezione per gli incontri al buio e per "l'altera parte, quella tonda e a tergo". Ma niente a che vedere con la volgarità e la violenza verbale della nostra cronaca odierna. Sovverte il piano del caro maritino Bianca che deve correre al capezzale della madre, e il canagliesco Annibale rimedia su Margarita, servetta popolana, ingenua ma non troppo, che nel testo originale parla in dialetto lombardo, in questo caso con licenza dell'autore in napoletano, creando un esilarante contrasto con l'italiano vetusto e lambiccato degli altri personaggi. Sarà proprio la vispa cameriera, figlia di strega, a infinocchiare il padrone furbastro. Tra continue bislacche esclamazioni, pozioni magiche, gatte affatturate, medievali cacce alle streghe, preti scostumati, diavolo e acqua santa, omosessualità latente, dissolutezze e vizietti, trasmutazioni di corpi, si snoda una commedia di "caratteri" di rara ironia.

L'ambientazione medieval-rinascimentale è solo un pretesto per Erba, per mostrarci il volto eterno delle umane debolezze. La rocambolesca vicenda sorprende fino al lieto epilogo: Margarita stile Cenerentola o meglio moderna Pretty Woman, sposa il licenzioso Morello redento dall'amore, Annibale scoperto il lato oscuro e femminile, che spesso alberga ripudiato nei maschi, chiede alla "mavara" Margarita, di penetrare magicamente ogni tanto nel suo corpo, per riprovare il piacere proibito "maraviglioso e disiato" con Morello. E vissero felici e contenti tra scroscianti applausi. Nei panni di Margarita, bravissima ed esuberante, manila AIELLO, in tandem con Mario ARIENZO in una convincente prova attorale nel ruolo del sordido faccendiere Annibale, con loro timorata e altezzosa la contessa Bianca di Elena VITTORIA, il galletto ruspante Morello di Salvatore TURCOe il ruffiano Padre Saverio di Marco LANZUISE.

 

Domenica 2 agosto

 

Compagnia “A Zeza”

Sant’Agnello

 

“Zoccole, monache e... femmene!”


La pace di un Convento di per se già un poco particolare,è turbata dall’arrivo di tre curiosi personaggi in cerca di ricovero e di protezione,ossia due donnine diciamo così allegre ed un simpaticissimo,umanissimo trans. Essi, testimoni involontari di un misfatto, stanno fuggendo la vendetta della Camorra che come spesso oggi accade si è alleata con dei politici corrotti. Se ne vedono, pertanto, delle belle in questo Allegro Convento tra monache curiose, divertenti, spiritose e belle figliole magari un po' troppo emancipate ma coraggiose e di buoni sentimenti. Alla fine il sodalizio tra zoccole e monache (...ossia tra femmine..!) con un innatteso, mò 'nce vò, colpo di Teatro, avrà ragione dei malvagi e salverà le vite ai 3 miserelli e la pace del Convento.… Insomma,grazie alla verve dell'Autore Angelo Rojo Mirisciotti, tra risate a cascata e trovate divertentissime, si verificherà ancora una volta che neanche il Male può nulla contro la furbizia di un gruppo di belle Donne tra loro solidali ed intelligenti.

Domenica 9 agosto

 

Compagnia “A Zeza”

Sant’Agnello

 

“Allora Zumba”


Antonio Melodia ha finalmente coronato il suo sogno diventando amministratore delegato della Filati&Filatin l’azienda per cui lavora da anni. Cavalcando l’onda del successo decide, come pegno d’amore di regalare alla sua futura moglie un appartamento al Vomero e farle vivere una vita agiata pien di shopping e aperitivi. La un bel giorno, a causa di una trattativa andata male Antonio si ritrova disoccupato pieno di debiti e col matrimonio a rischio….